Respire

RESPIRE

di Circoncentrique

RESPIRE

di Circoncentrique

Sabato 12 Gennaio ore 20:30 | Domenica 13 Gennaio ore 16:30

Teatro Bruno Munari via Giovanni Bovio 5, 20159, Milano

Mentre l’ispirazione lascia il posto all’espirazione, due uomini agiscono e interagiscono in rotazioni ipnotizzanti, creando un universo intimo e misterioso in perenne vorticare. Il respiro è il filo sottile che lega l’azione all’emozione e tesse la trama di questo spettacolo che conduce il pubblico tra le pieghe più nascoste dell’uomo. Le tecniche di roue Cyr, sfera di equilibrio, giocoleria e porté acrobatico si fondono in una delicata sinergia di corpi che respirano insieme sulle note di un pianoforte a coda.

di e con Alessandro Maida e Maxime Pythoud
musiche originali Lea Petrasso
pianista in scena Lea Petrasso
diffusione Cécile Imbernon – La chouette diffusion

durata: 50 minuti
età consigliata: dai 5 anni

biglietti: Sabato a partire da 12€ | Domenica 8€
info e prenotazioni
02.27002476 | prenotazioni@teatrodelburatto.it

OCCHIO! Al termine dello spettacolo, il 13 Gennaio 2019 alle ore 18:00 ci sarà la conferenza CORPO ed EXTRA CORPO: DALLA TECNICA ALLA SCENA, NEL CIRCO E NEL TEATRO, a cura di Quattrox4

Foyer | Ingresso gratuito

NOTE DI INTENZIONE – Alessandro Maida e Maxime Pythoud

“Il motore ispiratore di questo progetto è la stretta correlazione tra un evento, un’emozione e la sua influenza sulla respirazione; i nostri corpi, come delle tele sulle quali dipingere questo trinomio, diventano il nostro unico campo di gioco possibile.
Vogliamo che la respirazione sia il sottile fil-rouge che ci lega al pubblico e che ogni sorpresa, paura ed emozione sia condivisa. L’obbiettivo è di portare i nostri interlocutori a vivere le nostre vertigini, i disequilibri e le sospensioni a bordo dei nostri attrezzi acrobatici. Sfera d’equilibrio, ruota e palline sono riunite dalla rotondità, dal movimento ciclico e circolare. Le nostre esperienze artistiche ci hanno insegnato che, restando onesti, vigili e aperti, l’irrazionalità, l’istinto e la performance ci portano in delle zone che non potremmo prevedere, delle zone dove siamo a nudo, senza protezione e dove ci esprimiamo senza artifici, in maniera semplice e spontanea.

Le nostre performance ci conducono inevitabilmente a un affanno tale, che ritorniamo a uno stato essenziale, dove non potremo più imbrogliare, ma solo essere veramente noi stessi. Le nostre personalità evolvono in parallelo, come i due poli della respirazione che si tirano e mollano fino all’esaurimento totale delle forze.”